Aliberti
Reggio Emilia
2004
Dodici poesie in dialetto (che è, secondo l’autore, «la lingua del desiderio e del piacere»): undici erano inedite e il loro recente ritrovamento è stato fortunoso. Crovi le ha scritte tutte nel 1951, quando aveva diciassette anni, a Correggio, dove ha vissuto gli anni delle medie e del ginnasio-liceo: secondo una sua esplicita testimonianza, Crovi a Correggio ha «imparato a leggere la vita». Le poesie (le cui versione italiana è dell’estate 2003) sono state organizzate, in questo piccolo libro, in sequenza mensile: compongono, a posteriori, il diario di un anno. Il libro è arricchito da venticinque immagini di Nani Tedeschi e da una postfazione di Clementina Santi, che mette in luce come le poesie dell’adolescenza siano, per temi e linguaggio, matrici di tutta l’esperienza esistenziale ed espressiva di Crovi, con un tono discorsivo-memoriale che introduce metafore, con improvvise proiezioni epigrammatico-sapienziali, con l’assunzione dei rituali quotidiani come allegorie morali, con un continuo movimento di epifanie teatrali.